Itinerario educativo a.s. 2024 2025
“ONE HEALTH. UN PERCORSO DI CITTADINANZA ATTIVA PER BANDIRE I PFAS”
Approfondimento PFAS: SALUTE E PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO E NEL TERRITORIO
SCHEDA TECNICA
CPIA Arzignano 19 dicembre 2024
Per un cambio di prospettiva culturale che metta l’economia del profitto e del lavoro a tutti i costi sempre dietro alla politica dei territori, alla salute dei cittadini.
Referente scuola : prof.ssa Roberta Zermian
CIRCA 25 STUDENTI ( STRANIERI ) hanno interloquito con esperto Giovanni Fazio (medico ISDE), il SINDACALISTA Giampaolo Zanni e la coordinatrice percorso Donata Albiero ( gruppo educativo).
Pianificazione percorso: analisi situazione di partenza (questionari), materiale di riflessione (Video IL LAVORO AVVELENATO , le linee guida facilitate sui pfas (redatte dalla scrivente) dibattito e nuove prospettive suggerite dalla coordinatrice per un cambio di paradigma culturale che metta la SALUTE al PRIMO POSTO nella scala dei valori
Abbiamo di nuovo ricordato, in risposta alle loro domande, che i composti perfluoroalchilici (PFAS) fanno parte di una classe di oltre 10.000 sostanze chimiche, costruite dall’uomo, pericolose (velenose), un nemico invisibile che non ha odore né colore né sapore, una insidia che minaccia ogni giorno la nostra vita, vostra vita, i nostri figli, la nostra terra Terra. Sono sostanze artificiali, persistenti (per anni e anni) e bioaccumulabili, utilizzate nei processi industriali e nei beni di consumo.
Sono così persistenti dal punto di vista ambientale che sono stati definiti "prodotti chimici per sempre". UBIQUITARI E PERICOLOSI.
Cerchiamo di attivare la coscienza critica che porta alla capacità di fare delle scelte, per difendere il diritto sacrosanto della salute. Proponiamo come antidoto la cittadinanza attiva. La cittadinanza attiva è una sfida la cui conclusione dipende dall’impegno personale di tutti noi: essere dei soggetti che, nell’ambito del territorio in cui si risiede, ci si attiva per migliorare le condizioni di vita decidendo il da farsi, senza rinviare al domani tale impegno, senza delegare ad altri quello che voi i dovreste o potreste fare. Non spettatori passivi ma, dunque, partecipanti dinamici nella comunità in cui si vive .
Il dott. Giovanni Fazio ha affrontato la questione Pfas come un problema aperto che condiziona e condizionerà la vita delle nuove generazioniDi qui le sue proposte in funzione della PREVENZIONE
La relazione di Giampaolo Zanni della Cgil del Veneto ha mirato a dare uno spaccato della questione pfas nei luoghi di lavoro. Interessanti le prospettive
AZIONI SINDACALI POSSIBILI
La Cgil del Veneto pensa che, rispetto al problema delle sostanze Pfas, quelle di seguito elencate siano le possibili azioni da mettere in atto a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
a) Per aumentare la consapevolezza delle lavoratrici e dei lavoratori, e più in generale della popolazione, occorre fare corretta informazione, occorre utilizzare i diversi mezzi di comunicazione ed occorre pretendere che lo facciano le istituzione pubbliche preposte, a tutti i livelli.
Meritoria da questo punto di vista l’azione nelle scuole che state facendo come associazioni nel vicentino e non solo, rivolta alle studentesse e gli studenti, alle loro ed ai loro insegnanti ed ai loro genitori.
b) È necessario formare RSU/RSA, RLS e sindacaliste e sindacalisti, in modo che conoscano queste sostanze ed i loro effetti sulla salute e possano così esigere dalle aziende misure di prevenzione, soprattutto nei settori dove possono essere utilizzati Pfas.
c) Misure di prevenzione significa più in particolare: conoscere materiali e sostanze utilizzate nei diversi cicli produttivi; avere informazioni sull’acqua utilizzata nei distributori e nelle mense; affrontare questo tema nella riunione periodica; esigere di parlarne nei Documenti di Valutazione dei Rischi; nei luoghi di lavoro dove si accerta l’utilizzo di queste sostanze si chieda l’utilizzo di sostanze alternative, non nocive per la salute e per l’ambiente; in questi luoghi lavoratrici e lavoratori siano poi informate/i e formate/i a riguardo;la Cgil abbia queste informazioni al fine di ricostruire una mappa dell'utilizzo /lavorazione di queste sostanze nei diversi comparti; negli organismi che si occupano di salute e sicurezza (Comitati Consultivi Provinciali e Regionale INAIL, Comitati Coordinamento Provinciali e Regionale SPISAL, Organismi Paritetici Provinciali e Regionale industria, COBAS provinciali e regionale) le/i rappresentanti della Cgil chiedano informazioni ed interventi sul tema; le/i rappresentanti della Cgil chiedano alla Regione informazioni ed interventi sul tema, a partire dall’analisi del sangue per la ricerca di Pfas alle persone che lavorano nei settori dove riteniamo ci sia presenza di queste sostanze (depuratori, concia, comparti dell’industria tessile e calzaturiera…). E poi chiedere e spingere per la bonifica del sito contaminato della Miteni, che continua a sversare Pfas nella sottostante falda acquifera; che la Cgil del Veneto spinga la Cgil nazionale ad agire sul tema in tutto il territorio nazionale e nei confronti anche del Governo;- che la Cgil nazionale spinga la CES, l’organizzazione europea dei sindacati, ad affrontare il tema e ad agire a livello UE e delle sue istituzioni.
d) Tutelare ed assistere le persone già esposte significa:procedere nei confronti dell’INAIL per il riconoscimento della malattia professionale degli ex lavoratori Miteni; sollecitare la sorveglianza sanitaria per la popolazione colpita, per gli ex lavoratori Miteni ed eventualmente per lavoratrice e lavoratori di altri settori, sopra citati, che dovessero far emergere valori anomali di Pfas dalle analisi del sangue; richiedere alla Regione ulteriori studi sui lavoratori e sulla popolazione, esami e studi sugli alimenti ed accesso ad acqua pulita dai Pfas.
e) Per avere la messa al bando delle sostanze Pfas occorre procedere nei confronti del Governo e della UE con la campagna già avviata, che vede la Cgil sottoscrittrice assieme ad altre oltre 120 associazioni europee.
f) Nella contrattazione collettiva nazionale e di secondo livello la Cgil può spingere per:- l’adozione di misure di prevenzione rispetto alle sostanze Pfas (diritti di informazione, richiesta di analisi del sangue per rilevare la presenza di Pfas…); l’utilizzo di sostanze alternative ai Pfas, laddove utilizzate, non nocive per la salute di dipendenti e popolazione e per l’ambiente;- il blocco e la fine della produzione o lavorazione di queste sostanze, nelle aziende dove questo dovesse ancora avvenire.”
Ringraziamo ENTRAMBI i RELATORI per il contributo portato e3 per la loro corretta informazione….
Nella battaglia contro i Pfas e il degrado ambientale, i cittadini hanno un ruolo importante..
Confidiamo che il seme piantato germogli anche qui tra adulti .
Donata Albiero
Note
Per essere sempre aggiornati sul lavoro educativo del gruppo Zero Pfas nelle SCUOLE cliccare
https://sites.google.com/view/cillsacom/gruppo-educativo-zero-pfas-del-veneto
E' il sito di CiLLSA
https://sites.google.com/view/cillsacom/home-page
Le nostre proposte
https://www.cillsa.com/2024/12/difendiamoci-dai-pfas.html
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